Fase 2 di Kyoto

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E’ iniziata la fase 2 del
protocollo di Kyoto che impegna l’Unione Europea, l’Australia e una
dozzina di paesi industrializzati a ridurre entro il 2020 le
emissioni di gas serra rispetto ai livelli del 1990.

Un obiettivo fino ad ora
non realizzato e che doveva essere raggiunto nel 2012. La conferenza
sul clima di Doha in Qatar si è così conclusa con un accordo
accolto da molti delegati come un successo, ma che è in realtà più
che altro simbolico perché i 220 paesi firmatari rappresentano solo
il 15% delle emissioni di gas serra nel mondo.

All’accordo non hanno
infatti aderito Russia, Stati Uniti, Canada e Giappone che assieme
rappresentano più della metà delle emissioni inquinanti nel mondo.

Critiche le associazioni
ambientaliste, convinte che non si stia facendo abbastanza e che gli
accordi presi non tengano realmente conto degli avvertimenti degli
scienziati sui pericoli e gli effetti del riscaldamento globale.

Legambiente ricorda che
gli impegni sono insufficienti mentre per il Wwf a Doha non si è
fatto nulla per il sostegno finanziario ai paesi più vulnerabili e
che devono essere aiutati a svilupparsi senza inquinare.

Di conferenza ritardata e
faticosa ha parlato invece il ministro dell’ambiente italiano Corrado
Clini, secondo cui ha pesato molto la caduta di attenzione da parte
dei paesi che stanno fronteggiando la crisi economica.