Una data storica
Oggi, lunedì 11 marzo
2013, segniamoci la data di un evento “storico”: la marcia verso
il Tribunale di Milano.
Il corpo a corpo tra
Silvio Berlusconi e la Magistratura sta purtroppo somigliando sempre
di più al finale drammatico del film di Nanni Moretti “Il
Caimano”. Quello che è accaduto di fronte al Tribunale di Milano,
con centocinquanta persone guidate dai Parlamentari del Popolo delle
Libertà, non ha precedenti nella storia della Repubblica Italiana.
La sensazione è che
ancora una volta il Presidente Berlusconi non si adegui all’idea che
la legge è uguale per tutti. In verità, se il Cavaliere è ancora
tormentato dalle sue grane giudiziarie questo non si deve alle
intenzioni persecutorie dei giudici ma piuttosto alle pratiche
dilatorie dei suo avvocati che hanno fatto di tutto per allontanare
l’ex presidente del Consiglio dai processi piuttosto che permettere
che vi si difendesse. E ora è chiaro che le scadenze giudiziarie si
accavallano e si sovrappongono.
Visto quello che è
accaduto oggi, c’è da chiedersi cosa accadrà in occasione della
manifestazione che il Popolo delle Libertà ha indetto per il 23
marzo contro la Magistratura.
Quanto è successo oggi
sarebbe già sufficiente per rispondere a quanti in questi giorni si
appellano per la creazione di un governo di unità nazionale. Come è
possibile accordarsi con un partito come il Popolo delle Libertà che
utilizza “atti sediziosi” nei confronti della Magistratura?
Si è trattato di una
manifestazione contro la giustizia che da questo momento in poi
legittima le proteste di tutti gli imputati che ovviamente si
ritengono sempre vittime.
Oggi è un’altra data
“storica” per il nostro Paese.