Obama e il cambiamento climatico

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Nel discorso che ha tenuto
all’Università di Georgetown il presidente americano Obama ha
ammesso che “Il 97% degli scienziati riconosce il
surriscaldamento” e “gli americani stanno già pagando il
prezzo
“.

Ultimamente il presidente
americano si era un po’ perso sulle sue promesse per combattere il
cambiamento climatico e probabilmente questa è stata una mossa per
cercare di farsi spazio tra gli scandali che negli ultimi tempi hanno
offuscato la sua immagine di progressista. Resta il fatto che quello
tenuto all’Università di Georgetown rimane un buon discorso.

Non possiamo
continuare a trivellare ignorando il cambiamento climatico. È un
problema non ignorabile. La strategia energetica giusta non può
riguardare solo il petrolio
“.

E ancora: “Dal
2006 nessun Paese al mondo ha ridotto l’inquinamento da gas serra
come gli Stati Uniti. È un buon inizio. Ma la ragione per cui siamo
qui è che c’è ancora molto da fare. Non è né giusto, né sicuro
che le centrali elettriche emettano quantità illimitate di anidride
carbonica nell’atmosfera. Dobbiamo fermarle. L’economia verde può
essere il motore per i prossimi decenni e voglio che costruiamo quel
futuro. È il nostro compito. Questo non vuol dire che
improvvisamente smetteremo di produrre carburanti fossili, un periodo
di transizione richiede tempo, ma chi dice che questo danneggerà i
rifornimenti energetici, mente
“.

Queste affermazioni
arrivano proprio mentre la scienziata Julienne Stroeve (studiosa di
ghiacci dell’Artico da decenni) ha evidenziato che enormi aree del
ghiaccio artico sono scomparse, superando così le nostre peggiori
aspettative.

Gli scienziati avevano già
messo in guardia governanti e opinione pubblica che ciò sarebbe
successo. Man mano che la terra si surriscalda, si giunge a “punti
di non ritorno” che accelerano il riscaldamento fino a portarlo
fuori controllo. Il surriscaldamento infatti genera lo scioglimento
dei ghiacci nel Mare Artico e distrugge il gigantesco “specchio”
bianco che riflette il calore verso lo spazio, causando un ulteriore
riscaldamento dell’oceano e innescando un circolo vizioso che
rischia di portare la situazione al di là di ogni possibilità di
controllo. Già quest’anno si sono verificati eventi climatici
senza precedenti, come bufere o temperature anomale.

Tra 30 mesi si terrà la
Conferenza di Parigi, l’incontro che gli stessi leader mondiali
hanno deciso e che stabilirà le sorti delle battaglie contro il
cambiamento climatico.