Perdono
Eva Mozes Kor è una superstite di Auschwitz morta il 5 luglio, a 85 anni. Deportata nel campo di sterminio con la famiglia a dieci anni, era riuscita a scampare la camera a gas assieme alla gemellina Miriam solo perché Josef Mengele era affascinato dai gemelli e voleva condurre esperimenti su di loro. Ma nonostante la follia messa in pratica sulle coppie di gemelli con test, trasfusioni, iniezioni di virus e medicinali, Eva e Miriam erano sopravvissute agli esperimenti del “dottor morte”.
Liberata dall’Armata Rossa, si trasferì con sua sorella in Israele e poi Eva emigrò negli Stati Uniti.
Nel 2015, al processo per la complicità nell’invio di 300mila ebrei verso le camere a gas nel 1944, Eva incontrò l’ormai anziano Oskar Groening, contabile di Auschwitz-Birkenau. In quell’occasione Eva strinse la mano all’ex nazista. Eva spiegò così il suo gesto: “Perdonare è un modo per guarire dal dolore e dalla tragedia. Non è dimenticare. È un mezzo di liberazione e di auto-legittimazione. La rabbia è un seme di guerra. Il perdono è un seme di pace”.
Fonte: La Repubblica