«Abbiamo retto. Prepariamo la rinascita». Parla Maurizio Mangialardi

Sindaco Maurizio Mangialardi, come sta dopo oltre due mesi di blocco totale? «Bene sul piano personale, ma profondamente addolorato per le tante vite che questa terribile malattia si è portata via». Le varie fasi sono state contraddistinte da qualche screzio tra Regioni e Governo. Come è stato il rapporto tra i Comuni, anche alla luce del suo incarico di presidente dell’Anci Marche, e il premier Conte? «Parlerei di rapporto dialettico. Abbiamo apprezzato gli sforzi del governo per far fronte a questa situazione straordinaria. Purtroppo quanto fatto non è ancora sufficiente, per questo come Anci abbiamo scritto al premier affinché venga previsto quanto prima il ristoro dei 3,5 miliardi di euro ai Comuni per sostenere famiglie e imprese». Con la Regione come va? «Con la Regione e con il presidente Ceriscioli, massima collaborazione e credo che l’azione unitaria abbia dato risultati molto positivi». L’intera economia regionale ha grandi problemi e gli industriali scalpitano: cosa ne pensa dell’attacco di Confindustria a Ceriscioli? «L’ho trovato ingeneroso. Il protocollo di sicurezza sottoscritto da Regione Marche, Anci, Asur, associazioni di categoria e sindacati ha un unico obiettivo: riaccendere il motore economico e garantire la piena sicurezza dei lavoratori. Il lavoro svolto è stato ottimo». ll Pd ha a scelto lei come candidato presidente alle prossime regionali. L’arrivo della pandemia ha bloccato le trattative nel centrosinistra e adesso si cerca la data per le urne: meglio settembre od ottobre? «Intanto ringrazio il Pd per aver accolto la mia candidatura nata dalla spinta di oltre cento sindaci della nostra regione. Sui tempi, non ne faccio un questione dirimente, continuerò a lavorare nell’interesse dei cittadini di Senigallia come sindaco, e dei marchigiani come presidente Anci. Al confronto elettorale ci faremo trovare pronti. Auspico però che il governo individui presto con le regioni un election day per amministrative e regionali. Due cose sono importanti: votare in condizioni di sicurezza ed evitare sprechi di risorse. Sul fronte delle trattative ho letto sul Carlino le perplessità del coordinatore nazionale di Italia Viva Ettore Rosato. Lo conosco da anni. Concordo con lui che serva condivisione per costruire insieme a tutte le forze civiche e politiche del centrosinistra un progetto riformista per la Regione». Ora le priorità sono cambiate. Quali saranno le sue? «È del tutto evidente che queste novità impongono la necessità di aggiornare gli obiettivi della pubblica amministrazione regionale. Innovazione, sburocratizzazione, sostenibilità dovranno aggiornare e migliorare ogni nostra azione futura. Prima di tutto c’è da sanare la ferita della ricostruzione post sisma. E ci sarà la necessità di non farci trovare impreparati quando il prossimo anno ci troveremo di fronte al rimbalzo positivo della nostra economia. Lì sarà fondamentale garantire alle imprese innovazione tecnologica, sburocratizzazione e la liquidità per cogliere la ripresa». Come giudica la sanità marchigiana che è stata in prima linea dal primo giorno della pandemia? «Mi sembra che le Marche, nonostante sia stata una delle regioni più colpite, abbiano retto bene dal punto di vista sanitario e si è dimostrato che non si può arretrare rispetto al modello del Sistema Sanitario Regionale e del Sistema Sanitario Nazionale pubblico. Lo stress test subìto dalle nostre strutture ci ha permesso di vedere punti di forza e debolezze. Il potenziamento del personale medico e infermieristico è una priorità assoluta. Idem la riorganizzazione della medicina di prossimità». Come vede il futuro? «Con l’ottica dell’ottimismo della volontà. Noi marchigiani siamo persone serie, concrete, creative, laboriose. Ce la faremo ancora una volta. Tutti insieme».