«L’immunità di gregge? Sarà entro giugno» Ma le terapie intensive arrivano poco prima
L’assessore Saltamartini fa il punto sui posti letto: quelli in più previsti dal decreto Arcuri sono stati attivati per tempo solo a Marche Nord
di Anna Marchetti Immunità di gregge per i marchigiani entro giugno, mentre si dovrà aspettare aprile per il completamento delle postazioni di terapia intensiva destinate alla regione anche se Marche Nord si è già dotata di tutti i posti che le erano stati assegnati. E’ il quadro disegnato dall’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini impegnato nella campagna vaccinale. «Se ci saranno fornite le dosi – assicura – potremmo raggiungere l’immunità di gregge per i marchigiani entro giugno: questo significa aver vaccinato il 60% dei cittadini di questa regione, pari a 600mila marchigiani. Stiamo completando la vaccinazione del personale sanitario (24mila persone) e delle Rsa, mentre sabato abbiamo iniziato con gli over 80 (3mila persone al giorno) e dal primo marzo partiremo con il personale delle scuole e dei servizi pubblici essenziali, poi sarà la volta dei disabili e della popolazione tra i 60 e gli 80 anni». L’intenzione dell’assessore è quella di aumentare il ritmo delle vaccinazione anche con il prossimo accordo con i medici di medicina generale. Per quanto riguarda le terapie intensive Saltamartini ha spiegato che dei 105 posti aggiuntivi previsti per le Marche dal decreto Arcuri (il numero 34 del maggio 2020) ne mancano all’appello ancora 59 che arriveranno si spera ad aprile: in pratica solo Marche Nord, tra ottobre e dicembre, è già riuscita a dotarsi di tutti i 39 posti che le erano stati assegnati (più i 5 di San Benedetto). «Purtroppo da maggio a ottobre – fa notare l’assessore – il decreto legge per l’incremento delle terapie intensive non è stato attuato e la nostra giunta si è trovata mentre esplodeva la seconda fase della pandemia solo con 118 posti di terapia intensiva. Per fortuna dopo quattro mesi ne abbiamo complessivamente a disposizione 233». Delle 44 nuove postazioni di terapia intensiva finora attivate, 39 sono quelle di Marche Nord che per prima si è dotata dei posti grazie alla procedura del general contractor, più i 5 di San Benedetto. Il 21 aprile, invece, partiranno i 36 posti di terapia intensiva aggiuntivi del Torrette a cui seguiranno 2 posti al Salesi, i 7 di Jesi e i 14 di Fermo. E ancora Saltamartini: «Il 15 ottobre quando si è insediata la nuova giunta erano disponibili 118 posti di terapia intensiva, ma non erano ancora stati attivati i 105 posti aggiuntivi necessari per affrontare l’epidemia». E infatti solo il 21 ottobre sono arrivati i 5 posti di terapia intensiva a San Benedetto, il 31 ottobre i 10 posti a Marche Nord, il 26 dicembre altri 14 e il 23 gennaio gli ultimi 17». Saltamartini ha anche ricordato che «per far fronte all’epidemia, il 31 ottobre la Regione ha attivato, oltre ai 105 posti aggiuntivi già previsti dal decreto, altri 42 posti di terapia intensiva al Covid hospital di Civitanova, 3 a Macerata, 12 a Torrette, 7 a Jesi, 7 a Fermo e 1 a San Benedetto del Tronto». Il fatto che l’ospedale di Pesaro sia stato il primo ad attrezzarsi ha permesso di accogliere diversi pazienti anche da altre zone delle Marche. In particolare da ottobre ad oggi si sono registrati 90 ricoveri in terapia intensiva Covid. Di questi, 39 (44%) provenivano da altre province o dal distretto di Urbino. All’interno dei 39, 10 erano residenti in provincia di Ancona (26%), 4 a Macerata (10%), 3 a Fermo (8%), 7 ad Ascoli (18%) e 15 (38%) nella zona di Urbino. Per quanto riguarda invece il totale dei ricoveri Covid, da ottobre sono stati in tutto 1.033, di cui 265 (26%) relativi a pazienti di altre province o del distretto di Urbino. Nel corso del Consiglio regionale in cui si è fatto il punto sulle terapie intensive, sono state respinte, infine, le mozioni dell’opposizione che proponevano lo screening di massa a chi fa attività sportiva agonistica e dilettantistica, al personale docente e agli studenti: in questo momento per la maggioranza l’obiettivo sono le vaccinazioni. Saltamartini ha anche proposto all’assemblea regionale di approvare una mozione per sollecitare il governo ad attivare il percorso di produzione in Italia dei vaccini.