Previsioni nere per le Marche: casi in aumento
La prossima settimana le stime indicano un calo medio dell’1% degli infetti da Covid19 in Italia, ma amplissime variazioni tra una regione e l’altra. Le Marche sono in controtendenza e la stima di crescita dei contagi toccherà l’8% in più. A dirlo sono i dati elaborati dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), in collaborazione con il dipartimento di Fisica dell’Università di Trento. Tra le ragioni del marcato peggioramento della situazione marchigiana i focolai dell’Anconetano, imputabili ad una maggiore presenza della variante inglese, più contagiosa. Nell’ultimo mese è stata rilevata su 87 campioni nei cluster dove c’è maggiore probabilità di riscontrarla, contro i 23 totali nelle altre quattro province messe insieme. Tornando al metodo elaborato da Agenas-Università di Trento, questo si fonda sul calcolo di un indice riproduttivo semplificato denominato R*(t) (letto «R star con t») che può essere applicato a diversi livelli territoriali (nazionale, regionale e provinciale). L’indice R*(t) è interpretabile in maniera analoga all’indice Rt pubblicato dall’Istituto superiore di Sanità, ma viene calcolato con differenti algoritmi sui dati pubblicati dalla Protezione Civile. Rispetto alla proiezione media nazionale che indica un calo dell’1%, a livello regionale la situazione è variegata. Tra gli aumenti più corposi ci sono quelli previsti per Toscana (+20%), Molise (+16%), Umbria (+10%), Lombardia (+10%) e, appunto, Marche (+8%).