Lettera di Filisetti per il 25 Aprile, nuova bufera. Il ministero chiede chiarimenti
Dopo le polemiche per il messaggio inviato agli studenti per le celebrazioni del 4 Novembre (Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze armate), una nuova lettera del direttore dell’Ufficio scolastico delle Marche, Marco Ugo Filisetti, questa volta per la Festa della Liberazione, finisce nella bufera. «La Seconda Guerra mondiale causò agli italiani oltre 300mila caduti militari e 150mila civili – si legge nella lettera inviata agli studenti di tutte le scuole di ogni ordine e grado pubblicata anche sul sito dell’Ufficio scolastico –. A tutti loro, unitamente ai caduti di tutte le altre nazioni, va il nostro commosso e reverente ricordo senza distinzioni di parte. Quell’immane conflitto ha visto un’Italia scissa e martoriata, un’Italia che si è fronteggiata per le rispettive ragioni, per i rispettivi sogni di cui era carica». Poi l’appello agli studenti a cui chiede di superare le divisioni al di là della diversità di vedute. «Ma dopo quella grande catastrofe ci sia ora il superamento delle antitesi disperate, delle demonizzazioni reciproche – conclude – il riconoscimento per tutti nella propria storia, per ricostruire giorno per giorno questa Italia, per proiettare nel mondo un’Italia unita, forte, libera con un suo destino che possa fronteggiare col lavoro la competizione mondiale. Questa la missione affidata alle nuove generazioni: non la fazione, non la setta, non i rancori, non gli odi dietro i quali i popoli si sfaldano, ma costruire la comunità. E quindi rimanete sempre uniti pur nella diversità di idee». Immediata la reazione della Cgil che non ha gradito l’intervento del direttore Filisetti tanto da invocare l’intervento del ministro Patrizio Bianchi. «Siamo esterrefatti e profondamente sconcertati per l’ennesimo messaggio del direttore generale dell’Usr Marche – scrivono in una nota –. Banale e stucchevole nella sua foga nostalgica e revisionista, ormai a ogni anniversario sembra non voler perdere occasione per scrivere a studenti e studentesse vestendo i panni di un tribuno, ruolo che non gli compete affatto: il ministro intervenga subito. E nel propugnare la sua retorica antistorica, continua a mistificare la storia e tradendo proprio lo spirito della Costituzione». In serata il ministero dell’Istruzione ha fatto sapere che chiederà un chiarimento all’Ufficio scolastico regionale.