Pesaro «Vicenda davvero imbarazzante» Anche il sindacato non fa sconti
Dentro Marche Multiservizi, i 600 dipendenti come hanno preso questa vicenda dell’aumento degli stipendi? Una risposta arriva da Stefano Ovani, rappresentante del sindacato interno ed esponente della Cgil: «Una vicenda davvero imbarazzante questa degli stipendi e tutti i dipendenti non sono certo orgogliosi di quanto è accaduto. Soprattutto per le proporzioni degli aumenti ed anche per il fatto che in questo momento ci sono tante famiglie in difficoltà».Il segnale che emerge da questa vicenda qual è?«Ancor peggio dell’aumento degli stipendi, fatto in maniera così impattante, è il ruolo svolto dal consiglio di amministrazione che è veramente imbarazzante per non dire altro».Cosa intende?«Che evidentemente sono tutte persone, o comunque la maggior parte, che non ha coscienza del ruolo pubblico che riveste all’interno di una società che fattura 150 milioni di euro. E questo a partire dal presidente».Quali colpe ha Andrea Pierotti?«Evidentemente lui come tanti altri, si affidano alle decisioni che vengono prese dal socio privato e cioè Hera. Mauro Tiviroli ha fatto bene in questi 20 anni, ma ora le cose stanno cambiando e noi siamo una terra di confine».Mettiamo il problema a terra. Cosa vuol dire?«Che Pierotti come altri messi lì dalla politica non può presentarsi in ufficio una volta alla settimana, perché è questo quello che mi dicono e mi hanno riferito. Faccio un esempio. Il presidente di Aset a Fano, Reginelli, è tutti i giorni in azienda. Perché questo deve fare un presidente».Le cose stanno cambiando nelle multiservizi in che senso?«Che sta finendo il regime di monopolio come è stato fino ad ora. Si andrà alle gare d’appalto per gas, acqua e gestione dei rifiuti. La società Egea che ha vinto l’appalto per la raccoltà del differenziato sia su Pesaro che su Fano, ha avuto una proposta per la cessione del 51% da A2A. Segnali. E a questi appuntamenti bisogna andare preparati. Soprattutto il pubblico che siede dentro Mms deve svolgere il suo ruolo e cioè quello di difendere i Comuni che rappresenta e quindi i cittadini e si deve quindi confrontare con il socio privato trovando una mediazione».Quindi?«Al di là degli stipendi che si erogano gli uomini che siedono nel cda devono essere preparati e competenti e capire che il loro ruolo e devono stare sul pezzo, non ritenere questo un impegno marginale tra i tanti».Morale?«Stiamo parlando di un’azienda strategica per lo sviluppo del territorio e credo anche che a questo punto le scelte che si dovranno fare a partire dal biodigestore e via dicendo dovranno essere fatte in collaborazione con Aset di Fano. E questo spetta alla politica che deve fare da ponte e da mediatore perché gli interessi in ballo sono tanti. Per questo ci vuole competenza e tempo da dedicare al ruolo che è affidato ora totalmente all’ad Tiviroli. La storia degli stipendi è imbarazzante ma il futuro di questo territorio lo è ancora di più».