sabato 27 Luglio 2024
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Conflitti dimenticati

I conflitti regionali in Africa e in altre zone del mondo sono sempre più gravi. L’occidente è coinvolto nella guerra tra Russia e Ucraina e nel caos in Medio Oriente, mentre Pechino e Mosca potrebbero in futuro intervenire in altre dispute regionali.

Non dobbiamo sottovalutare il fatto che questi “conflitti dimenticati” si stiano trasformando in crisi pericolose.

In Sudan prosegue la battaglia tra l’esercito e i paramilitari delle Forze di supporto rapido. Le organizzazioni impegnate nella difesa dei diritti umani spiegano che il rischio di omicidi di massa in Darfur sta aumentando. I tentativi di mediazione dei governi stranieri sono fallimentari, mentre gli aiuti umanitari faticano ad arrivare a causa dell’ostruzionismo di alcuni attori coinvolti.

Nel 2023 le Nazioni Unite hanno chiuso la loro missione di pace in Mali, anche se nel paese la situazione è instabile. In Birmania, dove l’esercito ha preso il potere nel 2021 con un colpo di stato, gli scontri tra i gruppi armati e i militari si sono intensificati. La comunità internazionale non ha fatto abbastanza pressione sul regime, che continua a opprimere i civili.

La leadership degli Stati Uniti nell’affrontare casi simili sembra svanita, anche per questo le Nazioni Unite non svolgono il loro ruolo tradizionale. Per assicurarsi un coinvolgimento della comunità internazionale, l’Unione africana e l’Associazione delle nazioni del sudest asiatico dovrebbero impegnarsi di più per risolvere le cause delle crisi e garantire la sicurezza in alcune regioni. Come ci insegnano l’Afghanistan e l’Iraq, quando si lascia che i conflitti e le crisi si sviluppino senza freni, ala fine ci sono ripercussioni globali impreviste, per esempio la diffusione di ideologie estremiste o del terrorismo internazionale.