Italia: alla faccia di un accordo sul clima!
Ieri si è verificato un clamoroso autogol da parte dell’Italia proprio mentre si chiudeva il vertice dell’Onu sul clima a Copenaghen.
Lo denuncia Legambiente, che in un comunicato stampa informa: “Proprio quando stanotte a Copenaghen è previsto l’intervento ufficiale del nostro Paese, affidato al ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, a Roma la Commissione di Valutazione di Impatto Ambientale dello stesso ministero, è convocata in seduta plenaria per dare il via libera a una mega centrale elettrica a carbone da 1320 megawatt a Saline Joniche in Calabria”.
L’Italia quindi sembra decisa a perseverare nella produzione di energia elettrica tramite l’utilizzo del combustibile fossile più inquinante in assoluto.
La scontata autorizzazione è stata rimandata al 20 gennaio per problemi procedurali: «mancava una carta protocollata» spiegano al ministero, ma il caso è ormai sotto gli occhi di tutti.
Negli ultimi dodici mesi ben altri tre progetti su centrali a carbone sono stati approvati: Vado Ligure, Fiume Santo e Porto Tolle. Inoltre il prossimo anno entrerà in funzione la contestata centrale a carbone di Civitavecchia e in cantiere c’è già un altro progetto a Rossano Calabro.
Legambiente inoltre accusa che “solo il carbone porterebbe l’Italia ad emettere 37,7 milioni di tonnellate di Co2, una quantità di emissioni pari a quelle di un Paese come il Marocco o la Nuova Zelanda”.
Alla faccia di un accordo sul clima!