Armi nucleari: due pesi, due misure
Israele è l’unico paese
nel Vicino Oriente a possedere armi atomiche (si stimano da 100 a 200
testate). E’ anche uno dei paesi che non hanno aderito al Trattato di
non proliferazione nucleare.
Alcuni paese arabi hanno
presentato una mozione presso la conferenza annuale dell’Aiea
(Agenzia internazionale per l’energia atomica) per chiedere che lo
Stato ebraico aderisca al trattato e accetti che i suoi impianti
atomici siano disponibili per ispezioni internazionali.
I 151 membri dell’Aiea
hanno respinto la mozione con 51 voti contrari e 46 a favore.
Hanno votato contro gli
Stati Uniti e molti paesi occidentali, riuscendo anche a convincere
paesi come Cina e Russia a far decadere la mozione.
Gli Stati Uniti
sostenevano che se la mozione fosse passata, Israele avrebbe
disertato la conferenza del 2012 per la creazione di un Vicino
Oriente libero da armi di distruzione di massa.
Ma al di là delle
motivazioni che hanno portato a votare contro non si può non
constatare il diverso trattamento utilizzato nei confronti dell’Iran.
Come commenta la redazione
di “Nena news”: “Un anno fa gli Usa avevano adottato una
linea più equilibrata e, di fatto, accettato l’idea dell’adesione
di Israele al Tnp. In seguito l’Amministrazione Obama ha fatto
marcia indietro e, secondo quanto hanno riferito in questi mesi i
media israeliani, avrebbe «ammesso» durante colloqui con i
rappresentanti dello Stato ebraico di aver commesso un «errore» ad
appoggiare sia pure indirettamente la linea dei paesi arabi. Gli
Stati Uniti e i loro alleati occidentali, senza dichiararlo
ufficialmente, riconoscono a Israele il diritto di possedere
segretamente armi atomiche. E pongono inoltre ostacoli alla
produzione di energia atomica a scopi civili da parte non solo
dell’Iran ma anche di Stati arabi «filo-occidentali», come
Giordania ed Egitto”.
Come si può creare una
credibile autorevolezza internazionale se poi si utilizzano pesi e
misure differenti tra paesi?