Nucleare: il solito problema delle scorie…
Il quotidiano norvegese
Barents Observer ha segnalato un aumento del livello di radiazioni
dopo l’incendio che si è sviluppato in un cantiere navale russo
nella penisola di Kola, registrando una misurazione di 40 micro
Roentgen/ora, tre volte il normale livello di fondo della zona.
I norvegesi si sono
innervositi perché la Russia non li ha avvertiti e da come si legge
su un altro quotidiano, Novaya Gazeta, l’incendio è durato per più
di due ore ed ha distrutto il terminal di arrivo dei fusti
radioattivi destinati allo smaltimento. Il cantiere si trova a circa
120 km dal confine con la Norvegia.
Il cantiere navale russo
nella penisola di Kola, di proprietà del ministero della difesa
russo, è una vera e propria discarica nucleare ed è l’unico
impianto nel nord della Russia dove si svolge il discusso
“international program for sorting and scrapping of nuclear waste”.
Un luogo strettamente vietato ai giornalisti e ad attivisti delle
associazioni ambientaliste o antinucleari.
Nils Bøhmer, un fisico
nucleare della Bellona Foundation di Oslo, che si occupa da più di
20 anni delle problematiche della sicurezza nucleare nel nord-ovest
della Russia, in un’intervista afferma: “Ci sono pericoli quando si
verificano simili incendi e fughe radioattive”.