mercoledì 18 Settembre 2024
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Restyling delle armi nucleari

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Secondo il rapporto della
campagna internazionale Global Zero nei prossimi anni assisteremo a
un restyling delle armi nucleari, per un costo di circa 1.000
miliardi di dollari.

A spiegare la situazione
sono gli attivisti di Global Zero, una campagna internazionale nata
nel 2008 per promuovere lo smantellamento degli arsenali nucleari del
Pianeta: “Nonostante la recente firma del nuovo trattato Start e
la continua riduzione della dimensione dei loro arsenali, Stati Uniti
e Russia continueranno ad aumentare la loro spesa
”.

L’industria degli
armamenti sembra essere quindi l’unica industria che non subisce
crisi.

Così,
nel corso del prossimo decennio, gli Usa aumenteranno del 21% i
propri investimenti nelle sole infrastrutture connesse alle armi
atomiche mettendo mano al portafoglio per complessivi 85 miliardi.
Nel corso del 2010 le operazioni di gestione e “upgrade”
dell’arsenale a stelle e strisce sono state pari a 55,6 miliardi.
Nel 2011, sostengono da Global Zero, si dovrebbe arrivare a quota
61,3 compensando così una parte rilevante della spesa totale del
mondo (104,9 miliardi contro i 91 del 2010). Condizionata da una
tecnologia piuttosto arretrata, la Russia dovrebbe seguire la stessa
rotta attraverso interventi di restyling che dovrebbero implicare un
esborso di 14,8 miliardi contro i 9,7 di quest’anno.

I
costi totali di riarmo sostenuti da Pechino per il rinnovamento
dell’arsenale cinese saliranno a 7,6 miliardi nel 2011 contro i 6,4
dell’anno passato, quelli della Francia saliranno a quota 6 (contro
i 5,9 del 2010) precedendo nella graduatoria dei fondi Regno Unito,
5,5 (4,5 nel 2010), India, 4,9 (4,1) e Pakistan, 2,2 (1,8). A
mantenere uno sforzo costante saranno soltanto Israele, 1,9 miliardi
di dollari esattamente come l’anno scorso, e Corea del Nord, i cui
costi totali associati al nucleare resteranno fermi a 700 milioni di
dollari.

Nel frattempo l’Iran
sembra aver lavorato ad un sistema di tecnologia nucleare di innesco
altamente sofisticato che per molti esperti ha come unico scopo
quello militare. E’ quanto appare da un rapporto dell’International
Atomic Energy Agency (Iaea) reso pubblico il 26 maggio.
Gli Stati Uniti sospettano
che sia la Cina, violando l’embargo, a fornire Teheran di
informazioni e tecnologia nucleare.

Dal 1989, anno della
caduta del muro di Berlino, l’umanità ha sperato che si potesse dire
la parola fine alle armi nucleari. Dopo 22 anni dobbiamo ancora fare
i conti con questa arma terribile.