L’energia alternativa è possibile
L’IPPC (Intergovernmental
Panel on Climate Change) è un istituto facente capo alle Nazioni
Unite che dal 1988 si occupa di monitorare il riscaldamento globale
attraverso l’analisi di studi e ricerche in merito.
Recentemente è stato
pubblicato il Rapporto speciale sulle energie rinnovabili, basato su
alcune elaborazioni, fra le quali quella di Greenpeace Energy
[R]evolution. I dati che emergono da questo studio sostengono che nel
2050 il 77% delle esigenze di approvvigionamento energetico potrebbe
essere soddisfatto attraverso l’utilizzo dell’eolico, del solare, del
geotermico e di altre tecnologie pulite.
Il rapporto punta però il
dito verso una classe politica che impedisce alle energie rinnovabili
una crescita positiva, fatto al quale non si fatica a credere visto
il peso che certe lobby dell’energia fossile hanno nella nostra
società.
In merito a quest’ultimo
punto però non credo che la “colpa” sia da addebitare
completamente al ceto politico, perché penso che molta della
responsabilità sia di noi cittadini.
Responsabilità che deriva
da:
-
una mancata richiesta
di politiche serie di risparmio energetico che riducano la richiesta
di ulteriori produzioni energetiche; -
la pigrizia dei
cittadini ad attuare una sobrietà energetica in casa e negli
ambienti di lavoro: il ritmo di consumo che manteniamo oggi e’
insostenibile.
Ai futuri incontri
politici proporremo questi temi nel dibattito pubblico.