Armi nucleari in Italia
Il quotidiano britannico
Guardian nell’edizione del 22 aprile ha diramato la notizia che il
Pentagono si appresterebbe ad investire 11 miliardi di dollari per
ammodernare i circa 200 ordigni nucleari B61 presenti in Europa.
La svolta filonucleare di
Obama avrà conseguenze anche per l’Italia, visto e considerato che
settanta di queste armi nucleari si trovano in Italia: una
cinquantina ad Aviano (Friuli) e venti a Ghedi (provincia di
Brescia). Gli altri paesi europei interessati sono Belgio, Germania e
Turchia.
Nel rapporto “Us nuclear
weapons in Europe” redatto nel 2005 dall’analista statunitense
Hans Kristensen del Natural Resources Defence Council di Washington,
si parla invece di 90 testate allocate in Italia. Dato che contrasta
con il numero totale di ordigni riferito dalle fonti britanniche:
secondo l’analista, infatti, le bombe nucleari presenti in Europa
non sarebbero 200 bensì 481, più del doppio.
La decisione
dell’amministrazione statunitense contrasta con la dichiarazione
fatta da Obama nel 2010, quando ribadì che gli Stati Uniti non
avrebbe più sviluppato nuove armi. Affermazione che contribuì a
fargli vincere il Nobel per la Pace.
Gli 11 miliardi di dollari
serviranno per riadattare gli ordigni nucleari all’utilizzo come armi
teleguidate montate sui cacciabombardieri F-35, cioè proprio i
costosissimi aerei che il governo italiano ha recentemente acquistato
dagli USA (Lockheed Martin) e che rientrano nell’imponente
programma “Joint Strike Fighter”. Di queste macchine da guerra,
già da mesi al centro di furibonde polemiche sia per i costi che per
la qualità e l’affidabilità, ne sono stati acquistati dall’Italia
90 esemplari al prezzo di 127 milioni di dollari l’uno.
Immediato il commento
della campagna “Taglia le ali alle armi” (promossa da varie
associazioni pacifiste) che da tempo si batte contro l’acquisto da
parte dell’Italia di questo tipo di aerei. Lisa Clark di “Beati i
costruttori di Pace”, referente in Italia dei movimenti
anti-nucleari, afferma: “Le notizie provenienti dagli Usa
confermano che i caccia F-35 avranno capacità nucleari. Oltre che
per il possibile uso futuro dei caccia F-35, il problema si pone
anche per il Trattato di Non Proliferazione nucleare, che l’Italia ha
ratificato e che impedisce al nostro paese di dotarsi di armi
nucleari. Un’eventuale violazione degli accordi internazionali non si
ferma oltretutto a questo: vogliamo ricordare come in tutta la
documentazione tecnica ufficiale dell’F-35 risulti l’evenienza di
dotazione anche con bombe a grappolo. Chiediamo dunque al Parlamento
un’immediata presa di posizione su questo preoccupante scenario”.
L’Italia deve dire no a
questa follia. Dopo questa notizia ancora più forte è la
convinzione della necessità di cancellare immediatamente la
partecipazione dell’Italia al programma di acquisizione e costruzione
dei cacciabombardieri F-35. Si tratta di aerei che non servono per le
missioni di pace e per difendere il paese, ma solo per fare la guerra
e oltretutto per trasportare ordigni nucleari. Il Parlamento discuta
immediatamente la mozione presentata da Sel per la sospensione della
partecipazione italiana al programma F-35 e per chiedere la completa
denuclearizzazione del territorio italiano.