Le banche possono e devono fare di più
C’è un bollettino settimanale che fotografa lo stato di sofferenza dell’economia reale. Lo redigono il Ministero dell’Economia, Ministero dello Sviluppo Economico, Banca d’Italia, ABI, Mediocredito Centrale e Sace. Le ultime rivelazioni ci dicono che sono già arrivate alle banche 2,3 milioni di domande per la moratoria sui prestiti. Grazie ai decreti del Governo e alle iniziative di alcuni Istituti vengono congelate fino al 30 settembre linee di credito in conto corrente, finanziamenti per anticipo su titoli, scadenze di prestiti a breve, rate dei prestiti, canoni. Il valore totale delle domande pervenute è di 240 miliardi: 160 miliardi riguardano le imprese, 74 miliardi le famiglie.
Sono più di 100mila le domande di sospensione delle rate del mutuo sulla prima casa. Secondo i dati forniti dalla Banca d’Italia, l’80% delle domande di moratoria è stato accolto dalle banche, l’1% è stato respinto e sulla parte restante sono in corso le istruttorie.
Non ci sono invece ancora dati sull’esito delle 300mila richieste di prestiti garantiti dallo Stato presentate da imprese, artigiani, autonomi e professionisti. Nel complesso le richieste ammontano a 14 miliardi. 270mila persone o società chiedono fino a 25mila euro, le imprese più strutturate hanno richieste più sostanziose. Qui le cose non stanno andando come dovrebbero se è vero che il Ministero dell’Economia ha dovuto precisare che i finanziamenti possono essere erogati senza attendere l’esito definitivo dell’istruttoria da parte delle banche e se Conte nel suo intervento alla Camera ha sentito il bisogno di dire che le Banche possono e devono fare di più.