sabato 27 Luglio 2024
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Centrale a Corinaldo: facciamo un salto di qualità!

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La
vicenda della centrale turbogas a Corinaldo si è arricchita in
questi giorni di due importanti dichiarazioni.

La
prima è del Presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, che
sembrerebbe aver espresso parere negativo.Potete
leggere la sua dichiarazione in un articolo pubblicato sul quotidiano
“L’Avvenire”.

La
seconda è di Federico Talè, sindaco del comune di Mondavio, che in
un’intervista di Sandro Franceschetti sul quotidiano “Il Resto del
Carlino” ha espresso chiaramente il suo secco “no”.Potete
leggere la sua dichiarazione qui.

Secondo
il mio parere queste due dichiarazioni sono molto importanti, ma da
sole non esauriscono il discorso sulla centrale né tanto meno
possono risolvere il problema. Personalmente auspico che tutte le
istituzioni della vallata “spingano” il Governatore Spacca a
chiedere un incontro presso il Ministero dell’Ambiente, presso il
quale si tiene il procedimento amministrativo.
Ma
è altrettanto chiaro che il Presidente della Regione Marche non si
può presentare al Ministero solo con un “no”. Sappiamo bene
tutti che la Regione Marche è in “deficit” energetico e quindi è
necessario proporre al Governo un’alternativa.
A
mio avviso l’alternativa ce la fornisce il Piano Energetico
Ambientale Regionale (Pear) delle Marche1(uno dei migliori a livello nazionale), nel quale vengono indicati
due strumenti importanti: il risparmio energetico e l’impiego di
energie rinnovabili.

A
questo proposito suggerisco alla Regione Marche queste tappe:

  1. predisporre
    una valutazione su quanta energia in più deve essere prodotta dalla
    Regione Marche;

  2. valutare
    tra tecnici nominati dalla Regione e tecnici nominati dalle
    Associazioni ambientaliste la metodologia per “produrre” la
    quantità di energia stabilita, sia tramite il risparmio energetico
    sia con il ricorso alle energie alternative (io sono convinto che
    questa soluzione sia possibile);

  3. presentarsi
    ai cittadini con questa “alternativa” e chiederne l’appoggio con
    una consultazione diretta in tutto il territorio regionale;

  4. presentarsi
    al Ministero con il nuovo progetto.

Questo
potrebbe essere, a mio avviso, il compito della politica.
Ma
un altro compito, anche questo ambizioso, spetta ai cittadini.
Occorre uscire dalla logica dell’interessamento ai problemi solo
quando c’è l’emergenza. Questo modo di fare rende il nostro Paese
paralizzato.
In
questi anni nel nostro territorio sono stati organizzati numerosi
incontri pubblici sul problema energetico (alcuni di questi promossi
anche dal gruppo Fuoritempo). Purtroppo molti di questi incontri sono
stati poco frequentati. C’è da chiedersi il motivo, non tanto per
sviluppare sensi di colpa ma piuttosto per “sconfiggere” quel
male italiano che si può definire con la frase: “mi interesso solo
quando c’è in ballo il mio orticello!”
Per
la politica e per i cittadini è arrivato il momento di fare un salto
di qualità tenendo ben presente chei problemi non sono mai
facili ma sono sempre impegnativi
e che le soluzioni migliori
sono quelle condivise. Penso che siamo ancora in tempo.

Un’ultima
considerazione: auspico che le istituzioni locali e l’appena
costituitoComitato
Sviluppo Sostenibile Valcesano
sappiano muoversi in comune
collaborazione, evitando quelle penose e personalistiche
contrapposizioni alle quali abbiamo assistito in questi anni anche in
contesti a noi molto vicini.

1Approvato
con Deliberazione n. 175 del 16/02/2005