sabato 27 Luglio 2024
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I privatizzatori ci riprovano!

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I privatizzatori ci riprovano!
Giù le mani dai referendum e dalla democrazia

Mentre è in corso la discussione nella
Commissione Industria Commercio e Turismo del Senato sul decreto
liberalizzazioni il Forum Italiano dei Movimenti per l’acqua scrive a
senatori e senatrici denunciando l’ennesimo tentativo di cancellazione
dell’esito dei referendum dello scorso 12 e 13 giugno.

Diversi emendamenti presentati al
decreto chiedono modifiche all’articolo 25, di fatto riproponendo
l’obbligo di privatizzazione nella gestione del servizio idrico
integrato eliminando l’esclusione del servizio idrico integrato
dall’art. 4 del Decreto legge 13/08/2011 n. 138. Inoltre si cerca di
escludere dal patto di stabilità le sole società “in house”, mantenendo
invece sotto i vincoli sanciti da suddetto patto l’unica vera forma di
gestione pubblica: quella tramite aziende speciali e consortili. Infatti
le aziende speciali che gestiscono servizi di pubblica utilità vanno
escluse dal Patto perché questo impedirebbe la realizzazione di
investimenti atti a garantire l’accesso dei cittadini ai servizi
essenziali.

Si tratta dell’ennesimo attacco alla
volontà di 26 milioni di cittadini che hanno votato per l’affermazione
dell’acqua come bene comune e diritto umano universale e per la sua
gestione partecipativa e senza logiche di profitto. Le stesse persone
hanno votato anche la difesa dei servizi pubblici locali dalle strategie
di privatizzazione.

Noi non ci stiamo, nessuna “esigenza”
di qualsivoglia mercato può impunemente violare l’esito di una
consultazione democratica, garantita dalla Costituzione, nella quale si è
espressa senza equivoci la maggioranza assoluta del popolo italiano.

Il Forum Italiano dei Movimenti per
l’acqua rinnova il suo impegno in difesa del voto referendario chiedendo
a tutti i senatori e alle senatrici della Commissione Industria
Commercio e Turismo di prendere immediatamente posizione contro questi
emendamenti ammazza-referendum e di muoversi in sintonia con la volontà
del popolo italiano.

Roma, 14 febbraio 2012