La storia di Samia Yusuf Omari

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Samia Yusuf Omari è
un’atleta somala che ha partecipato all’Olimpiade di Pechino 2008,
rappresentando il proprio paese anche come portabandiera.

E’ morta recentemente su
un barcone che dalla Libia doveva portarla in Italia.
Samia Yusuf Omar, la più
grande di sei figli di una famiglia di Mogadiscio, era cresciuta,
come i propri fratelli, in povertà. Nata nel 1991, figlia di una
fruttivendola e di un uomo ucciso da un proiettile d’artiglieria,
questa ragazza era riuscita con molti sacrifici a partecipare alla
gara dei 200 metri femminili alle Olimpiadi di Pechino 2008. Era
arrivata ultima, 32 secondi di sforzo a cui nessuno fece caso, ma che
la riempirono di gioia e soddisfazione. Tornò a Mogadiscio felice:
«È stata un’esperienza bellissima, ho portato la bandiera somala,
ho sfilato con i migliori atleti del mondo». Quattro anni dopo, il
destino le ha riservato una storia completamente diversa.

E’ una storia come tante,
di chi cerca di fuggire dalla miseria per cercare fortuna
nell’Occidente.
Questa storia ha avuto
l’occasione di essere più conosciuta solo perché Abdi Bile (somalo,
oro nei 1500 metri ai mondiali di Roma nel 1987) ne ha parlato a
Mogadiscio di fronte ai membri del Comitato olimpico nazionale.