Dignità e libertà di stampa
Dieci giorni fa 130 persone sono annegate al largo della Libia. È stato possibile recuperare soltanto dieci corpi, gli altri li ha inghiottiti il mare.
I naufraghi avevano chiesto aiuto per ore ma nessuno era intervenuto in soccorso né i libici, né gli italiani, né i maltesi. Ad alcuni di questi dispersi, in maggioranza sudanesi, restituisce la dignità di un volto e di un cenno biografico la giornalista Annalisa Camilli della rivista Internazionale. Camilli ha bussato alle chat della diaspora sudanese in Europa, ha parlato con i volontari del network europeo Alarm Phone e ha rintracciato i familiari di alcuni migranti che le hanno affidato le immagini dei loro cari.
Impegnandosi a dare un nome alle persone inghiottite dal mare, nel giorno in cui si celebra la libertà di stampa, Annalisa Camilli mostra come si può farne buon uso.